I VALLASSINI PER L’AUREA REPUBBLICA

S27ACCADDE OGGI IN VALLASSINA 27 SETTEMBRE 1449

(copyright Paolo Ceruti)

Gli sforzeschi entrano in Bellagio grazie al tradimento di Capredone, sentinella della rocca. L’avvenimento s’inquadra negli scontri che le truppe di Francesco Sforza hanno con i veneziani al comando di Bartolomeo Colleoni che coinvolge la penisola lariana e nel contemporaneo assedio di Milano, fedele all’”Aurea Repubblica ambrosiana”. Lo Sforza per contrastare i veneziani che sono trincerati sul Monte Barro e presenti nella piana di Erba, invia truppe a cavallo e di fanteria, al comando del fratello Giovanni in Vallassina e del Capitano Ruffaldo nel bellagino. Giovanni che ha disperso le truppe sul territorio viene affrontato da soldati provenienti da Como e riesce a sfuggire con pochi sottoposti. Ruffaldo si arroca nel castello di Barni ma dopo qualche giorno di assedio è costretto alla resa. Duante gli scontri vallassini fedeli a Milano collaborano al passaggio di un convoglio di vettovaglie dirette alla città. Il piano studiato dai veneziani prevede che il convoglio proveniente dalla Valsassina, attraversi il lago da Mandello alla costa opposta. Da qui per le montagne punti su Como e quindi si diriga per strade sicure verso Milano. Giunti ad Onno i vallassini lo scortano ma cadono in un’imboscata tesa degli sforzeschi. Fatti prigionieri riescono a liberarsi e a far giungere il convoglio a Como. Da qui prosegue per Milano e fatto entrare in città ma non è sufficiente a risolvere la situazione. Milano resisterà sino a fine febbraio ma dovrà arrendersi ed accettare il nuovo Signore. L’importanza dei vallassini è riconosciuta da Bernardino Coiro, anche se in un’ottica negativa: “il conte Sforza aveva provveduto ad ogni pericolo ma la perfidia degli abitanti di Asso ribellatisi turbò ogni cosa…..”

(La penisola lariana attraversata dal convoglio di vettovaglie in arrivo da mandello sino a Como)

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Written by Paolo Ceruti

Paolo Ceruti, milanese di nascita, risiede a Magreglio da molti anni. Formatosi come giornalista, da sempre impegnato per la nascita di un Europa federale, sviluppa un’intensa attività amministrativa a livello zonale (Presidente della Comunità Montana Triangolo Lariano) e locale (Sindaco di Magreglio). Sua è, inoltre, l’iniziativa di un referendum regionale promossso dai Comuni per l’acqua pubblica. Tutto questo senza mai dimenticare la sua passione per la storia e la difesa delle lingue e delle culture locali, senza pregiudizi e discriminazioni.. Promuove e partecipa a organizzare il primo Convegno sui “Dialetti della Lombardia e del Canton Ticino” (1979) e propone per primo, in Lombardia, di affiancare al toponimo italiano quello originario. Nel 1982 Magreglio è il primo Comune lombardo con doppia toponomastica. Sempre sua l’idea di promuovere il turismo dei piccolo Comuni lombardi, riunendoli in un’associazione. Ha scritto: “La Vallassina nei binari del tempo” (1989), “Se vuoi veder Magreglio” (2008) e “Cinque palle, una nello stomaco” (2011). Ha raccolto e scritto le note per “Albert Rausch - Henry Benrath - un’altra vita” (2000), curandone la pubblicazione bilingue italiano e tedesco, e per “El mé Magrèj” (2005). Ha in preparazione: “Un fantasma al paese del passo” (raccolta di novelle), “I Fit-Fucc di Canzo, messaggeri del folklore” ( in appendice il diario di viaggio in Polonia, Unione Sovietica e Georgia nel 1991 nei giorni del colpo di Stato contro Gorbaciov), “L’Asinario” , dizionario della lingua Asinina (voci raccolte nel comasco, in Brianza e in Vallassina) e “Agenda della Vallassina” ( un avvenimento per ogni giorno dell’anno, utilizzando il material raccolto per i post di Vallassina.com).

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