Asso

Panorama di Asso – © Roberto Gandola

Le più antiche tracce umane sono state ritrovate in località Cranno di Asso verso il 6500 a.C., ma si hanno testimonianze di insediamenti stabili preistorici successivi (dal 3500 a.C. al 400 a.C.) anche in altre frazioni come Brazzova, Dosso e Pagnano.

Del periodo romano si conservano due interessanti epigrafi, una conservata ora nella torre del castello, e l’altra nella sala consiliare del municipio, oltre che resti di una conduttura, una moneta dell’imperatore Decio e tracce di un selciato. Asso era la sede principale del pago romano in cui si inserì, successivamente la pieve cristiana, nel III secolo, secolo che vide l’introduzione di questa religione, definitivamente affermatasi alla fine del V.

Al tempo dell’arcivescovo Ariberto da Intimiano (XI secolo), Asso rivestì un ruolo considerevole grazie alle sue fortificazioni, che lo posero al centro di un vasto sistema strategico-militare, oggi testimoniato da case-forti e da un’imponente torre, ricostruita in più punti, facente parte del castello.

La partecipazione di assesi alle crociate non è documentata storicamente, ma si tramanda che da un dente di Santa Apollonia portato dalla Palestina sia nato il culto della patrona del paese.

Nel 1183 degli statuti civili e penali, confermati nel 1380 dall’arcivescovo Antonio da Saluzzo, resero Asso una comunità autonoma.

Il paese fu colpito diverse volte dalla peste. La prima ondata si presentò nel 1361. Particolarmente grave fu quella del 1549. I lanzichenecchi provocarono un contagio nel 1630.

Il dominio temporale arcivescovile terminò sotto Giovanni Maria Visconti, che nel 1409 infeudò la Vallassina a Facino Cane e, successivamente, a Luigi Dal Verme. Dal 1534 la valle fu ceduta agli Sfondrati che dominarono fino al 1788. Ad Asso era attivo in questi secoli anche l’ufficio dell’Inquisizione, alla ricerca di eretici e bestemmiatori, che, nel 1675, era diretto dal prevosto Antonio Crivelli, aiutato dai Crocesegnati.Alla nascita della Repubblica cisalpina è dedicata una lapide, datata 1796, situata nella torre del castello.

Durante il predominio francese, Asso diventò «capoluogo» del cantone IV del distretto di Lecco, mentre nel 1805 divenne capoluogo dell’omonimo cantone (o della Vallassina), che faceva parte del distretto IV e del dipartimento del Lario del Regno italico.

Nel 1878 e nel 1880 furono inglobati, rispettivamente, Scarenna e Pagnano.

Nel 1922 si formò ad Asso una squadra di arditi al comando di Luchino Visconti, futuro segretario locale del Fascio.Nel 1944 si costituì il Comitato di Liberazione Nazionale locale, grazie alla spinta del tipografo Gioachino Oleotti, proprietario della tipografia “La Vallassinese”, presso la quale veniva stampata clandestinamente La Disfida. Sfuggì miracolosamente alle SS.

Fonte: Wikipedia

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