ACCADDE OGGI IN VALLASSINA 19 Dicembre
(In assenza di avvenimenti) (copyright Paolo Ceruti)
NEL 1806 e nell’anno successivo Vice Prefetto di Lecco Giovanni Tamassia pubblica due “Quadri di Economia” dedicati ai Cantoni di Taceno, Lecco, Bellano e Asso, esaminando per ciascuno una problema caratteristico per la loro economia. Per la Vallassina viene esaminato quello “…. Delle antiche fabbriche di lana e di seta e della convenienza di ristabilire le prime”. La stima del “prodotto brutto” indica per Asso, come per Lecco, una maggior produzione di filati rispetto alla seta greggia. Per la Vallassina è riportata una produzione annua di 40 mila chilogrammi di filati contro 1.600 di greggio. La filatura occupa, nei 28 stabilimenti censiti, 15 operai e 590 operaie e altre 1.800 incananno a domicilio. Per il Tamassia, contrario a politiche protezionistiche e favorevole a un mercato senza limiti, nel 1811 proporrà di dare priorità ad altre manifatture quali quelle “dei panni lana, dei cotoni, e delle tele d’uso interno ….”. Tutto questo servirebbe non solo a migliorare la qualità ma anche dare lavoro e quindi evitare l’emigrazione. Peraltro, ricorda che i vallassini sono nati per “…..il commercio ch’essi fanno di bjouterie, di carte incise, di macchine di fisica, che fabbricano o comprano a Parigi, a Londra o a Venezia per rivenderle nelle fiere, né porti di mare, o girando dall’una all’altra città di Francia, d’Olanda, d’Inghilterra, di Spagna, di Germania e perfino d’America….”. Ritiene, inoltre, che il Cantone di Asso sia, altresì, “vocato” per l’allevamento di pecore e capre. Contrariamente alle previsioni del Tamassia i setifici prevarranno sui lanifici grazie all’impulso derivato dal mercato internazionale.
(Ciminiera dello stabilimento Verza a Canzo)