Presentazione della Vallassina
Nel cuore della penisola lariana, la Vallassina è la valle dove scorre il Lambro, dalla sorgente della Menaresta (Magreglio) sino all’immissione del Foce con la cascata della Vallategna che ne segna il confine con Canzo e la Brianza. Ne fanno parte 8 Comuni: Asso con le molte frazioni (un tempo Comuni come Pagnano e Scarennna), Caglio, Rezzago e Sormano (Monte di Sera, sino a Pian Tivano), Valbrona (comprendente numerose frazioni tra le quali l’antico Comune di Visino, arriva sino al lago con la località del Liscione), Lasnigo, Barni e Magreglio ( l’Alta Vallassina, di questa fa parte anche Civenna, attuale frazione di Bellagio, ricca di storia con Limonta nell’antica Contea).
La storia della Vallassina è ricca di avvenimenti a partire dall’arrivo dei celti nella zona di Asso e Valbrona. Divenne un pago romano e fu poi assegnata in tutto o in pare a diversi feudatari, Nel Medioevo si costrituì la Comunità di valle della Vallassina ( ad esclusione della Contea di Civenna e Limonta) con proprio Statuto sotto l’Arcivescovo di Milano. Entrò poi nel Ducato con propria autonomia seguendone la storia. A fine del XVIII secolo, con l’arrivo dei francesi di Napoleone, finisce la Contea che viene aggregata alla Vallassina. Dal XVIII secolo a oggi numerosi sono stati gli accorpamenti dei Comuni, alcuni definitivi altri seguiti da divisioni.
Reperti dell’uomo primitivo sono stati trovati a Magreglio nel “Buco della Strega”, monete e oggetti romani ad Asso e Valbrona. Una lapide funeraria di un legionario romano è visibile Lasnigo mentre massi avelli( tombe barbariche scavate in trovanti) sono stati trovati a Fraino di Asso e a Magreglio (tranne quest’ultimo, gli altri sono visibili al Museo di Erba).
Numerose sono le fortificazioni dalle case fortezza (Asso e Lasnigo) alle torri (Rezzago), da fortificazioni (Magreglio, Sormano, Valbrona) sino a veri propri castelli ( Asso e Barni).
Le chiese romaniche (in realtà solo i campanili) sono visitabili a Barni, Lasnigo e Rezzago. Le ultime due conservano preziosi affreschi. Un santuario ha acquistato fama, a cavallo della metà del secolo XX, per meriti “sportivi”, dedicato alla Madonna, al Ghisallo di Magreglio, proclamata protettrice dei ciclisti. A fine secolo nella stessa località è stato aperto il “Museo del ciclismo”.
Non poche le opere artistiche conservate nelle chiese della Vallassina, tra queste: il pulpito di Asso e una tela dell’Appiani con altre più antiche a Valbrona.
Chi voglia conoscere più approfonditamente la storia e le bellezze della Vallassina può far riferimento a numerose pubblicazioni anche solo locali oppure a quelle più complete “Memorie storiche della Vallassina” ( redatte tra il XVIII e il XIX secolo da Don Giovanni Mazza, parroco di Asso) e “La Vallassina nei binari del tempo” (di Paolo Ceruti)
Per quel che riguarda gli aspetti naturalistici e i sentieri esistono guide e carte redatte a cura di Comuni e Comunità Monatane del Triangolo Lariano della quale la Vallassina è parte.
Testo: Paolo Ceruti